L’allergia al nichel può scatenare reazioni allergiche, quali precauzioni possiamo prendere?

Cos’è il nichel e come si verifica questa allergia?


Il nichel, che prende il nome dallo studioso che lo scoprì, è un metallo con numero atomico 28.
In purezza ha caratteristiche molto simili a quelle del ferro, quali ad esempio duttilità e malleabilità.

Benché non esistano dati certi a riguardo, si suppone che venga usato da oltre 4000 anni, in forma di lega con il ferro, per la fabbricazione di utensili in bronzo; tuttavia, in epoche più recenti è stato ampiamente impiegato per la realizzazione di monete (basti pensare al classico nichelino).


Ai giorni d’oggi, il nichel è conosciuto soprattutto a causa delle allergie che può provocare.

L’allergia al nichel è nota come dermatite da contatto e affligge un’ampia fetta della popolazione mondiale.

Più nello specifico, si tratta di una ipersensibilità di tipo ritardato, da imputare solitamente a un contatto primario tra l’individuo e l’organismo.

Al momento di questa primissima interazione, infatti, può succedere che il sistema immunitario riconosca il metallo come estraneo e produca dei linfociti T atti a neutralizzare la minaccia.

 

È bene, inoltre, sapere che l’allergia al nichel è dose-dipendente, il che significa che una prolungata esposizione al metallo aumenta in maniera importante la probabilità che si verifichino manifestazioni cutanee.

allergia al nichel

Sintomi dell’allergia al nichel

La risposta immunitaria al ripetuto contatto con il metallo si manifesta in maniera più o meno intensa, a seconda dei casi e in base alla tipologia di interazione che avviene.

Si può parlare, infatti, di un’allergia al nichel alimentare, causata da tutti quegli alimenti che contengono tracce del metallo, tra cui ad esempio cavolfiori e albicocche; in seguito all’ingestione di questi prodotti, la persona affetta dall’allergia manifesta indubbiamente le tipiche dermatiti, ma può essere anche affetta da disturbi gastrici.

Tuttavia, l’allergia al nichel alimentare è decisamente più rara rispetto a quella da contatto, per cui è in questo campo che bisogna concentrare la propria attenzione.

 

 

L’allergia al nichel si manifesta soprattutto con delle eruzioni cutanee.

Molto spesso può essere sufficiente un limitato contatto con una piccola superficie di metallo rivestito con il nichel per far sì che l’allergia si manifesti: in pochi minuti si verificano prurito, bruciore e arrossamento della zona.

Nei casi più gravi, può avvenire in maniera frequente che la zona interessata dal contatto con il nichel si gonfi oltremodo.

Le manifestazioni possono perdurare a lungo, raggiungendo in alcuni casi anche diverse settimane.

Se poi il nichel è presente in piercing o orecchini, in prossimità della zona interessata si può sviluppare un’infezione con vescicole purulente.

Questi sintomi dell’allergia al nichel sono ampiamente documentati in letteratura scientifica, e rappresentano un fastidio in alcuni casi eccessivo per chi ne è affetto.

 

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Dove si trova il nichel

allergia al nichel sintomiA causa del suo ampio utilizzo tecnologico, si può dire che al giorno d’oggi il nichel si può trovare ovunque.

Si tratta di un metallo che, in tracce, è presente anche in alcuni alimenti, come già accennato, infatti, il nichel si concentra in frutti come albicocche e nocciole, ma anche in cereali, legumi e svariati ortaggi.

La concentrazione di nichel in questi prodotti è direttamente proporzionale a quella del terreno dal quale crescono gli alimenti, quindi non è possibile fare una stima generica.


Il nichel, inoltre, viene ampiamente utilizzato in alcuni utensili, come alcuni prodotti comunemente adoperati in cucina, ma è ampiamente diffuso anche nei prodotti di bigiotteria, nei piercing, nelle pentole e persino nei prodotti di cosmesi tra cui tinture e trucchi.

I coloranti (soprattutto blu) utilizzati per la colorazione dei tessuti possono integrare il metallo tra le fibre, è bene sapere che il contributo più importante per l’allergia al nichel da contatto con gli indumenti deriva da ammorbidenti e detersivi.

Come già precedentemente affermato, infatti, l’allergia al nichel può manifestarsi in seguito al prolungato contatto tra cute e metallo, quindi l’utilizzo di un certo detergente può aumentare l’esposizione all’agente.


nichel nei detersiviI motivi per i quali il nichel può essere presente all’interno di detersivi e ammorbidenti sono molteplici.

 

Innanzitutto, il nichel può essere presente all’interno dei prodotti comunemente disponibili in commercio sotto forma di solfato di nichel, che funge da coadiuvante e migliora le prestazioni degli agenti detergenti e profumanti.

 

Tuttavia, il nichel può essere semplicemente presente come contaminante, in quanto per estrarre i principi attivi e le molecole profumate - da aggiungere successivamente al formulato - si utilizzano leghe metalliche che prevedono proprio la presenza dell’allergene in questione.

È chiaro, quindi, che si tratta di un problema da non trascurare assolutamente, data l’elevatissima diffusione del nichel, ed è necessario compiere delle scelte consapevoli per cercare di arginare il più possibile la probabilità di incorrere nell’allergia al metallo.

Come limitare l’allergia da contatto

Per evitare i fenomeni allergici è assolutamente indispensabile adottare le giuste precauzioni per evitare l’aumento delle concentrazioni di nichel negli indumenti.

 

Al fine di raggiungere questo scopo, il consiglio è quello di utilizzare detersivi, ammorbidenti e profumatori spray nichel tested (con concentrazioni del metallo inferiori a una parte per milione).

 

A Garantire la sicurezza di simili prodotti vi sono i risultati di diversi studi effettuati nell’Università degli Studi di Torino nonché le certificazioni ottenute dall’Institute of Skin and Product Evalutation.

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