A cosa servono le mascherine? ecco i tipi a confronto
La potenziale trasmissione da soggetti che non hanno sintomi, valutata da studi appena pubblicati, spinge all’allargamento dell’utilizzo di mascherine realmente protettive.
A cosa servono le mascherine?
Fondamentalmente per far sì che una persona potenzialmente infettante non possa trasmettere il virus ad altri.
Per questo l'Organizzazione Mondiale della sanità, che pure potrebbe rivedere la sua posizione a breve, nelle sue linee guida propone l'impiego di questi dispositivi nei soggetti che hanno sintomi respiratori e quindi potrebbero contagiare gli altri.
Ma per quanto riguarda l'infezione da Sars-Cov2, c'è un problema:
la trasmissione anche quella da soggetti che non hanno disturbi o comunque hanno sintomi molto generici, come l'astenia, senza magari avere la classica tosse accompagnata a febbre.
Diverse evidenze scientifiche: la più chiara, in senso epidemiologico è quella condotta da un team di scienziati e pubblicata su Science online da un'equipe coordinata dagli studiosi della Mailman School of Public Health dell'Università Columbia.
Pur senza suggerire indicazioni chiare sul tipo di maschere da impiegare per proteggere sé stessi dall'infezione, lo studio conferma che la protezione può comunque ridurre il rischio di trasmettere le infezioni virali respiratorie, come appunto la Covid-19 l'influenza e le altre infezioni da coronavirus.
Curiosamente, non sarebbe così utile per proteggere dai rinovirus, quelli che causano spesso il comune raffreddore.
La scienza, insomma, si interroga sull'effettiva utilità delle “mascherine di massa”.
Pur se è evidente che se tutti le indossassimo potrebbe esserci un impatto sulla diffusione dell'infezione da Sars2-Cov-19, occorre fare i conti con la disponibilità degli strumenti e le indicazioni corrette all'impiego di protezione, che possono anche essere “fai da te” sfruttando tessuti disponibili in casa.
Ma soprattutto è necessario che per ogni persona ci sia la protezione giusta.
Mascherine di carta o chirurgiche
In un mondo ideale nel quale tutti le indossassero potrebbero essere d'aiuto, sempre in chiave di riduzione del rischio di trasmissione del virus ma non sono indicate per proteggere chi le porta.
Mascherina FFP2 - FFP3
Il personale medico e di soccorso esterno usa esclusivamente le Mascherine FFP2 - FFP3.
Queste infatti sono in grado di bloccare ogni accesso alle particelle virali e per questo possono essere utili per chi si trova a contatto con persone potenzialmente infettanti.
In particolare, le mascherine FFP3 assicurano la miglior protezione in entrata, visto che possono “chiudere” completamente le possibilità di scambio con l'esterno per naso e bocca e sono non a caso impiegate dal persona sanitario nei reparti in cui sono ricoverati i pazienti più complessi che hanno contratto il virus, come le Unità di terapia Intensiva.
Dai risultati dei test effettuati negli ultimi giorni su centinaia di migliaia di tamponi è emerso che la maggioranza dei soggetti risultati positivi al Sars-Cov2 non aveva manifestato alcun sintomo.
Possiamo presumere a questo punto che qualsiasi persona incontriamo durante il giorno, pur non presentando sintomi, possa potenzialmente essere infettante.
Ciò suggerisce di prestare particolare attenzione che le mascherine protettive siano realmente in grado di proteggerci in particolare quando ci troviamo in ambienti ad alta frequentazione quali: le attività commerciali, l’ambiente di lavoro e in previsione dell’imminente inizio dell’anno scolastico.